• Apriamo le nostre mani alla gioia della Vita

Siv Mika, Port au Prince 31-08-11

Sono di nuovo a Voi dopo circa 5 mesi

Mentre sono qui in questo caotico, polveroso e caldo aeroporto, che per la maggior parte di noi sembra un fabbrica ormai fuori uso, io mi pongo la solita domanda che mi ripropongo ogni volta:  cosa c’è in questo popolo e in questa nazione che mi affascina così tanto? Perché voglio ogni volta tornare? Cosa mi fa sentire così a casa qui?

Qualcosa ho compreso dopo aver trascorso qui 5 anni. Io so che il bambino che mi corre incontro con le braccia aperte è una ragioni maggiori per cui torno. Ci sono così tanti sorrisi qui. Nessuno ha paura di aprirsi in un sorriso ed ad un abbraccio. Questo è quello che succede qui a Petit Troll, la scuola di Prosjekt Haiti, qui i bambini ricevono non solo l’istruzione, ma anche la cura e il cibo.

 Qui le donne possono venire al pomeriggio, dopo il loro già faticoso lavoro, per imparare a leggere e scrivere, a cucire, a diventare parrucchiere…  mentre mangiano insieme un pasto.

 E’ bello vedere che aiutare è possibile e che il nostro aiuto giunge a loro. Non importa come o quanto, ma sicuramente ne vale la pena, poiché la famiglia Ceide (la famiglia che ha fondato Prosjekt Haiti) ha deciso di tornare a vivere in Port au Prince. E’ ammirevole che abbiano deciso di tornare a risiedere in questo paese che mette a dura prova, così difficile quando provieni dalla Norvegia e potresti decidere di vivere in qualunque altro ricco paese del mondo.

Grazie Ingvill, Edwin, Odin, Emil e Mikkel.

 E’ bello essere qui insieme a tutte le altre persone che lavorano per Prosjekt Haiti. Noi stiamo lavorando bene. Noi stiamo lavorando alla panetteria, alla nuova scuola in San Louis le Sud, al parrucchiere, al coro, alla sartoria, alla scuola di regia e così via.

Sono veramente contenta che resterò qui per altri 5 mesi.

 Prosjekt Haiti è molto cresciuto negli ultimi 2 anni e ne siamo entusiasti, tuttavia ciò ha comportato un maggior onere di amministrazione e anche la preoccupazione che il Progetto debba continuare a finanziarsi in futuro per non deludere chi a creduto in noi. In ufficio noi celebriamo ogni qualvolta riusciamo a trovare nuove donazioni.

 Io mi sento di aver trovato una nuova famiglia da quando partecipo a Prosjekt Haiti. Sono partecipe di una nuova enorme famiglia con tanto calore e senso dello humor.

 Sono i piccoli momenti che significano qualcosa: qualche fetta di mango che ci porta Nanna dalla cucina; il sorriso della Kimly, ormai quasi cieca, quando le racconto che stiamo creando un coro così potrà cantare, cioè fare ciò di cui è più appassionata, cantare; sedersi in strada a guardare i ragazzi che giocano a pallone o avere un bambino per ogni dito quando passeggio nel villaggio.

Sì, potrei scrivere un libro circa i piccoli, meravigliosi momenti per i quali vale la pena di vivere qui.

 C’è una cosa che si deve dire di questo popolo: che solo non mollano mai. Loro sono persone amichevoli e pacifiche con un molto rispetto per se stessi e gli altri. Loro si rialzano sempre. Loro non si arrendono mai. Loro alzano sempre la testa e si rimboccano le maniche.

 Io sono veramente entusiasta di far parte di tutto questo

 Siv Mika

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